Sergio Gamberale
Emozioni in serie (TV)

Emozioni in serie (TV)
Prezzo Fiera 20,00
Prezzo fiera 20,00 Guida ragionata alle migliori serie televisive del biennio 2018-2020

Le serie tv, oggetto affascinante e misterioso fatto della stessa materia delle passioni. Cavalcata selvaggia tra novità e classici per un’antologia critica delle migliori serie tv del biennio 2018/2020.

“Emozioni in serie (TV)”, del critico cinematografico e televisivo Sergio Gamberale, con la funambolica prefazione di Giancarlo Dotto, rappresenta una guida ragionata alle più recenti serie prodotte dai colossi dello streaming on demand. Realtà magmatica, sovrabbondante, che in questo libro viene “sfidata” dalla prosa elegante, ironica, accattivante dell’Autore; in un’esperienza editoriale forse unica. Non un’antologia, piuttosto una cavalcata selvaggia di Gamberale, che fornisce una lettura critica emotiva a settantatré serie tv: in ordine sparso tra “purosangue” e “ronzini”, novità o evergreen; alla scoperta del particolare mondo estetico creato dagli ideatori. “Emozioni in serie (TV)” è la terza uscita della Collana “Incontri”, nata da una sinergia fra l’emittente radiotelevisiva di Stato di San Marino (San Marino RTV) e la casa editrice AIEP.

Primo capitolo

Quo Vadis? La domanda è sempre la stessa. La risposta?
Illimitata. Un catalogo infinito della più gaudente lussuria pagana
dagli anni dei primi ipermercati. Il Nerone di oggi non gestisce un
impero e nemmeno un centro commerciale, ma una piattaforma
televisiva. I suoi circenses sono i centri di produzione sparsi nel
mondo. I suoi legionari, i migliori sceneggiatori, registi e attori
disponibili sulla piazza.
Assediata dall’incubo pandemico, la plebe contemporanea
cerca scampo nei comodi anfratti della sua reclusione forzata.
Orfanelli smarriti cercano e trovano ogni notte, solitari o
accoppiati nella propria catacomba domestica, la via della
ricreazione, ma chiamala se vuoi perdizione, nei casi più estremi,
abiezione. Le sabbie mobili di una terra promessa, a partire
dalla più ammaliante insegna al neon della Las Vegas televisiva
dei giorni nostri: ON DEMAND. Quo Vadis? L’imbarazzo della
scelta a portata di mano. Un fremito di polpastrello e parte il
viaggio. Naumachie, sfide gladiatorie, le corse spericolate delle
bighe, boss e belve feroci, gladiatori e martiri da copione, gli
eroi, gli assassini e le vittime dell’epoca, nello sfondo di folle
euforiche e di follie apatiche, i temi non cambiano, fatto salvo
il necessario maquillage dell’aderenza ai tempi: la crudeltà e la
compassione, l’amore e la vendetta, la fede e il tradimento, la
passione e l’indifferenza. Si sono aggiunti i coroner, gli psichiatri
e i disturbati. Siamo diventati tutti esperti di medicina forense.
Sergio Gamberale, un tipo sveglio dalle antenne rabdomantiche
(lo conosco dai tempi in cui si affacciava alla scuola severa ma
illuminante di Carlo Romeo, a Teleroma56, la stessa da cui sono
usciti, per citarne solo alcuni, Sandro Piccinini, Fabio Caressa,
Massimo Marianella, Gianni Cerqueti, Mauro Mazza, Manuela
Moreno, Paola Rivetta, Gaia Tortora, Valentino Tocco, Antonello
De Fortuna), cercava come tutti la sua strada, indovinandola
quasi subito. Il cinema e i suoi derivati onirici.
Dal cinema alle serie televisive. Gamberale ha avuto prima di altri
l’intuizione. Me ne parlava quando ancora non era conclamato,
che le series tv sarebbero diventate un fenomeno planetario,
che avrebbero guadagnato il centro della scena, il primato degli
awards. A me, cresciuto con Lassie torna a casa e l’eternamente
trafelato Rin Tin Tin, i telefilm in bianco e nero dell’epoca, non
restava che diventare familiare con la loro evoluzione televisiva
e nomi esotici come Netflix o Amazon Prime. Va detto che non
opposi alcuna resistenza. Non avendo solide barriere ideologiche
o deficit psicofisici vistosi mi sono abbandonato all’oblio garantito
di quelle storie iperdilatate.
Gamberale non ci ha mai nemmeno provato a opporre resistenza.
Nel frattempo, trattare e scrivere di media era diventato il suo
mestiere. Ragazzo sagace, capì in fretta che, per farlo al meglio,
avrebbe dovuto lui stesso diventare addicted, scivolare nelle
sabbie mobili del binge-watching. Le scorpacciate da serie tv
e la conseguente perdita di controllo, la totale incapacità di
mettere uno stop alla propria compulsione, se non a prezzo di
un’insostenibile esperienza del vuoto. A quel punto Gamberale
non aveva altra scelta che fare della sua dipendenza il suo
lavoro, ma vale anche il contrario, fare del suo lavoro la sua
dipendenza. In ogni caso, questo volume, “Emozioni in serie”, ne
è la conseguenza tangibile. Pagine destinate a viziosi e morbosi
della stessa fatta. E sono tanti, sempre di più. Io sono uno di loro.
Un’antologia dell’ultimo biennio. 73 schede. Ogni scheda una
serie. Metti una media di 8, 10 puntate a serie, ma sono di
più se aggiungi le stagioni, e avrai tra le 600 e le 700 ore di
spedizione onirica, nelle direzioni più disparate. Una vera orgia.
L’identificazione protetta nelle storie e nei miti è da sempre il
motore salvifico degli umani gettati senza un perché nella vicenda
incomprensibile, spesso crudele, che chiamiamo esistenza. Se
gli enigmi sono domande che aspettano una risposta, quando
la risposta non arriva, perché non c’è o perché inaccessibile,
ecco il rifugio nella fuga onirica. Contro la soffocante galera di
un mondo che non “spiega” il suo assurdo esserci, non resta
che l’evasione, qualunque essa sia, rivestimento simbolico, follia,
droghe, naturali o artificiali, intese come dipendenza qualsiasi.
Considerate da questo punto di vista, le serie televisive sono il
“delitto perfetto”. La via maestra per sottrarsi al mestiere spesso
doloroso di vivere. Annientarsi nelle vite degli altri.
Immedesimarsi nel Tony Soprano del grandissimo James
Gandolfini (la sua morte romana, strafogato di vino e di ostriche,
ancora più straziante per il sapere che non sarà più James, ma
nemmeno più Tony), nel Nucky Thompson di Steve Buscemi (la
somiglianza impressionante con l’ultimo Carmelo Bene), il Bryan
Cranston di Breaking Bad e ora anche di Your Honor, ma anche
il Saul Goodman di Better Call Saul, il Thomas Shelby di Peaky
Blinders o la Charlotte Ritter di Babylon Berlin. Per non parlare
di Alan Arkin e di Michael Douglas, i due scassatissimi e ilari eroi
del Metodo Kominski, farina geniale del sacco di Chuck Lorre.
Per chi non tollerasse di farlo, vivere delle vite altrui, spiando
i maleodoranti buchi di serratura dei reality, non resta che la
risorsa delle serie. Dilatando le storie, moltiplicando trame e
personaggi, differendo l’angoscia della parola “fine” nel corso
delle stagioni, offrono una zattera dignitosa a tutti noi superstiti
di una catastrofe che prescinde dall’impatto con un iceberg o
dal sommovimento dei cieli o dei sottosuoli. Il vuoto che lasciano,
alla fine, è vicino allo zero, proporzionalmente enorme alla loro
durata, il lutto più forte, ma basterà scivolare su una zattera
vicina, che sta partendo o galleggiando a due metri da te. C’è
sempre una nuova serie per i tuoi nuovi incubi. I grandi business
delle multinazionali poggiano da sempre sui nostri desideri. E
i nostri desideri sono la traduzione del vuoto in cui fingiamo di
tenerci in piedi.
Le serie offrono un approdo durevole nel buio finalmente amico e,
dettaglio non trascurabile, un buon argomento di conversazione
per le occasioni mondane. Un tempo si scongiurava il rischio
di doversi cimentare nell’avventura della parola, divagando di
cinema e di libri, oggi ci si scambia opinioni sulle serie. Ognuno
di noi ha il suo consiglio da scodellare con orgoglio a tavola.
Ognuno di noi ha le sue notti bianche da appuntare al petto
come una medaglia. I film di due ore? Anacronismi buoni per la
mensa pigmea di qualche irriducibile snob. Poco più che delle
“sveltine”.
Se le Series sono il delitto perfetto, il volume di Gamberale è
l’introduzione perfetta a questo delitto, la tavola imbandita con il
menù raccontato nei dettagli. Non resta che darci sotto.
di Giancarlo Dotto, giornalista, scrittore ed autore teatrale

Specifiche

  • Pagine: 200
  • Anno Pubblicazione: 2021
  • Formato: 155x240
  • Isbn: 88-6086-193-1
  • Prezzo copertina: 20,00

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