FRANCESCO & ROBERTO DRAGOSEI
LA CORDATA E IL CREPACCIO

LA CORDATA E IL CREPACCIO
Prezzo Fiera 12,00
Prezzo fiera 12,00

Avventure alpinistiche tra le più belle e classiche delle Dolomiti e del Bianco, vissute dai due autori (gemelli identici) con grande affiatamento e passione. Ma anche con quel pizzico di ironia che talora latita un po’tra gli scalatori. Ma Francesco e Roberto Dragosei (Checco & Bobbi per gli Amici) mettono subito in chiaro di non far parte, tra gli scalatori, del mondo blasonato dei duri & puri (beati loro), ma di appartenere a quello, assai più terra-terra, degli alpinisti qualsiasi. Un popolo questo, che, pur bramando anch’esso la sua fetta di lotta con l’Alpe e relativa minuscola gloria (diamine, che alpinisti sarebbero sennò?) lo fa sommessamente, e anche conservando, negli immancabili e non rari frangenti dell’Alpe, quel pizzico di capacità di ridere un po’di se stessi (e del resto, altrimenti in tali situazioni, ai nostri poveri qualsiasi cos’altro resterebbe da fare?).

Con illustrazioni e vignette eseguite dagli autori.

Primo capitolo

PREMESSA
Questo piccolo libro di nostre avventure alpinistiche in Dolomiti e sul Monte Bianco, da noi vissute con grande coinvolgimento e passione, ma anche con un po’ dell’ironia che poi emerge appieno nella narrazione, oltre che agli aficionados della semplice villeggiatura montana, si rivolge in particolare a te, caro collega alpinista, come noi affetto da quella meravigliosa e inguaribile malattia che è l’andar per crode e per ghiacci. Sì, a te, che tu sia un alpinista duro e puro, oppure, come me e il mio gemello, tu sia solo uno del popolo dei qualunque. Un vasto popolo questo, che, come tutti gli alpinisti, brama anch’esso la sua fetta di Lotta con l’Alpe. Ma la brama sommessamente. Senza clamori e senza ambire, neppure in sogno, a minimamente avvicinarsi alle sudate, gloriose gesta (tanto di cappello) dei duri e puri. Già, un popolo, i qualunque, a cui è bastevole il cimento con scalate più mansuete. Scalate, diciamo, di seconda mano, cioè già aperte dai d.&p. e soprattutto… più alla mano. Bé, in qualità di membri di tale popolo, dobbiamo subito confessare quello che, ahimé, è il nostro principale vizietto, dal quale anche noi due non siamo certo stati immuni: e cioè, che di tanto in tanto, nei momenti della scalata più delicati, di maggior rischio e difficoltà (e diciamo pure… fifa), in barba ai venerati canoni dell’etica alpinistica e della purezza dell’arte arrampicatoria, cedemmo ambedue (non si è gemelli monozigoti per nulla) a quei trucchetti tanto amati da noi qualunque, quanto invece biasimati dai duri & puri! Tipo, tanto per menzionare il trucco forse più abusato: lo stringere volentieri la mano, all’occorrenza, alle sicure più generose e attraenti, lasciate sulla via dal capocordata (della tua o altrui cordata, fa lo stesso): come chiodi, fettucce, dadi, friends (bé, questi poi con un nome così invitante) eccetera. Ebbene sì. Noi del vasto popolo dei qualunque bisogna accettarci come siamo. Abbiamo un’etica, diciamo... più malleabile, più elastica. Del resto sennò faremmo parte della gloriosa congrega dei duri & puri, no?! Ma visto che siamo in tema: polemiche a parte, è poi così sicuro che in questi nostri cedimenti, queste nostre scorciatoie e piccole bassezze, di tanto in tanto non cadano anche i d&p? Beh, a scavare un po’, per la verità vengono in mente casi ben noti che attestano il contrario. Basta tornare con la memoria per esempio a quando un giovanissimo Bonatti, nella conquista del K2, per meschine invidie di vetta venne spietatamente mollato da due suoi nomati colleghi (nonché guide!) ad affrontare col suo sherpa il rischio terribile d’un bivacco senza tenda a 8.000 metri! Oppure, quando nel 1961, nella lotta tra grandi firme dell’alpinismo mondiale per la conquista del Pilone Centrale del Freney, si ebbero quegli assai poco edificanti episodi di “fraterna collaborazione” tra le varie equipes: quasi una rissa sull’arduo Pilone Centrale sul quale solo un mese prima s’era consumata una delle più grandi tragedie dell’alpinismo, con la perdita di ben quattro grandi scalatori: i francesi A. Vieille, R. Guillame, P. Kohlmann, e l’italiano Andrea Oggioni: morti tutti per sfinimento nella tempesta a 4.000 metri, sebbene guidati nella ritirata da Bonatti, grazie unicamente al quale si salvarono il francese Pierre Mazeaud e l’italiano R. Gallieni. Beh, che dire? Ma per caso… non sarà semplicemente che all’occasione, i qualunque cedono alle bassezze piccole, e i d.& p. a quelle grandi? (Francesco Dragosei, a una sua gustosa vignetta di animali scalatori, in cui una cordata di gatti recideva la corda di scalata alla vicina cordata di cani, aveva dato il titolo “L’alpinismo affratella… come Caino e Abele”). 


La Cordata e il Crepaccio, caro lettore, è il secondo libro di racconti delle nostre piccole avventure alpinistiche; racconti accompagnati da vignette humor (anch’esse di nostra mano) sul variegato, ma… ammettiamolo, un tantino vanaglorioso, universo degli alpinisti. Apripista di questo nostro genere di racconti è stato Corde Gemelle: uscito nel 2008 per la Vivalda di Torino; poi nel 2010 pubblicato in francese dalla Guérin di Chamonix (Petites histoires de deux Jumeaux encordés), e quindi nel 2018 riedito (in italiano) da Priuli & Verlucca, di Torino. La Cordata e il Crepaccio, seguendo in sostanza il fortunato format del capostipite Corde Gemelle, propone nuovi racconti di nostre avventure alpinistiche, scritte sia da me che da Francesco (purtroppo scomparso già nel 2006). Racconti che a tale data, ancora non avevamo scritto, o al più erano al mero stato di appunto. Francesco e io, pur appassionati inguaribili dell’andar per crode e ghiacci, abbiamo sempre pensato che in fondo, sì, è vero che l’alpinismo è una cosa seria, ma è anche vero che noi alpinisti, piccoli, medi o grandi che siamo, spesso ci prendiamo un po’ troppo sul serio. Così, nelle nostre vignette di cordate “in affanno”, al posto degli umani abbiamo messo gli animaletti scalatori: mosche, mucche, cani, gatti ecc. «Sennò gli umani – ci dicevamo –, permalosi come sono, si offendono.»
R.D6

Specifiche

  • Pagine: 216
  • Anno Pubblicazione: 2020
  • Formato: 13 x 20
  • Isbn: 9788885460720
  • Prezzo copertina: 15,00

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