Anna Maria Mozzoni
La liberazione della donna

La liberazione della donna
Prezzo Fiera 11,00
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Giornalista, scrittrice, attivista dei diritti civili, Anna Maria Mozzoni fu la voce più forte nel chiedere, tra Otto e Novecento, pari diritti politici e sociali per le donne italiane, e quindi precorritrice dei movimenti femministi.

“Il mio lavoro, siccome diretto all’utile vostro materiale e morale, e tendendo ad affermare il vostro individualismo, era d’uopo cominciasse per mostrarvi quali siete e non attraverso le lenti della opinione”.

Anna Maria Mozzoni ha 27 anni quando, nel 1864, pubblica La donna e i suoi rapporti sociali: per lei, ardente mazziniana, la speranza è che il Risorgimento politico sia anche – e finalmente – una rinascita delle donne in Italia.

 Una donna all’avanguardia, Anna Maria: tiene conferenze, traduce, scrive (“Che fa la penna in mano ad una donna se non serve alla sua causa come a quella di tutti gli oppressi?”), si impegna con i socialisti sulle tutele del lavoro, specialmente femminile; la sua battaglia, combattuta per tutta la vita, è per il diritto al voto delle donne; conquistato solo 26 anni dopo la sua scomparsa.

ANNA MARIA MOZZONI nasce a Rescaldina, alle porte di Milano nel 1837. Dai genitori, un padre fisico e matematico e una madre dell’alta borghesia milanese, che la alleva nel libero pensiero, ottiene le basi di un’educazione aperta.
Giornalista e scrittrice, autrice di saggi, conferenze e traduzioni, impegnata politicamente, muore a Roma nel 1920.

Primo capitolo

Alle Giovani Donne
La revisione del Codice Civile Italiano per opera del parlamento nazionale mi poneva fra le mani un argomento - La donna, per vieto costume esclusa dai consigli delle nazioni, ha sempre subìto la legge senza concorrere a farla, ha sempre colla sua proprietà e col suo lavoro contribuito alla pubblica bisogna, e sempre senza compenso.
Per lei le imposte, ma non per lei l’istruzione; per lei i sacrificii, ma non per lei gl’impieghi; per lei la severa virtù, ma non per lei gli onori; per lei la concorrenza alle spese nella famiglia, ma non per lei neppur il possesso di sé medesima; per lei la capacità che la fa punire, ma non per lei la capacità che la fa indipendente; forte abbastanza per essere oppressa sotto un cumulo di penosi doveri, abbastanza debole per non poter reggersi da sé stessa...

... Se non che prevedo l’obiezione, che mi può esser fatta anche da qualche amico generoso della redenzione femminile; che cioè in mano all’ignorante ed al pregiudicato potrebbe assai facilmente servire il diritto ad uccidere il diritto; che pur troppo al dì che corre, subendo la donna le antiche influenze, e né potendo d’un tratto diradarsi dinnanzi gli occhi la fitta tenebrìa di sessanta secoli, essa finirebbe o per non comprendere il suo diritto e trascurarlo o, che peggio è, per mal applicarlo, non altrimenti che un coltello, utilissimo arnese in mano al savio ed all’adulto, si fa pericoloso e funesto fra mani al bambino od al mentecatto.
Nulla di più vero, e di più giusto in verità, che siffatto timore; laonde ciò considerando risolsi di rivolgere a voi, giovani donne, il mio libro, e parlare a voi dei vostri doveri prima, poscia dei vostri diritti, né passerò a parlar di questi, se non quando mi lusingherò di avervi a sufficienza provato che il diritto sul dovere si fonda, non altro quello essendo che lo strumento col quale questo si compie.

Ognun vede e sa, che potente ed efficace si è destato il bisogno d’istruzione nella donna in questo quinquennio di libera vita. Ognun vide l’entusiasmo che la donna italiana portò nel patrio risorgimento, la devozione sua agli interessi nazionali, i sacrificii che lieta compì sull’altare dei patrii bisogni.

Se ciò tutto non rivela massima intelligenza della pubblica cosa; se l’avere scossa l’inconscia pace dell’ignoranza; se il suo caldo parteggiare per cose, per individui o per principii, non prova ampiamente in lei sazietà della vieta apatia, e bisogno supremo di nuova vita, di più libera atmosfera e di più ampio orizzonte; se ciò non è, dico, allora noi assistiamo ad un fenomeno che non ha ragione d’essere, epperò non possibile soluzione.

Negare alla donna una completa riforma nella sua educazione, negarle più ampii confini alla istruzione, negarle un lavoro, negarle una esistenza nella città, una vita nella nazione, una importanza nella opinione non è ormai più cosa possibile; e gli interessi ostili al suo risorgimento potranno bensì ritardarlo con una lotta ingenerosa, ma non mai impedirlo.

Specifiche

  • Pagine: 240
  • Anno Pubblicazione: 2018
  • Formato: 13 x 21
  • Isbn: 9788899332174
  • Prezzo copertina: 13,00

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