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Diastema

Sergio Torri
Sussidiario pianistico

Sussidiario pianistico
Prezzo Fiera 10,40
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Questo sussidiario non è un nuovo metodo per lo studio del pianoforte, ma un supporto rivolto ad allievi ed insegnanti, o meglio un promemoria per uno studio ragionato e cosciente.
La prima parte, dedicata a una descrizione elementare del cervello, è la base su cui si sviluppano la seconda e la terza parte che trattano più specificamente problemi inerenti all’approccio con lo strumento e alle difficoltà tecniche e interpretative.

Primo capitolo

PRIMA PARTE

Considerazioni
 sul funzionamento psicomotorio del nostro corpo

 

«Studia prima la scienza e poi seguita la pratica nata da essa scienza.» (Leonardo da Vinci, Codice Urbinate)

 

Il cervello

«Posso benissimo immaginare un uomo senza mani, senza piedi... Ma non posso immaginare l’uomo senza pensiero.»

(B. Pascal, Pensieri)

Una minima conoscenza di base sulle modalità di funzionamento del nostro sistema nervoso centrale è, a mio avviso, necessaria per poter svolgere un appropriato lavoro mentale cosciente nello studio del pianoforte. Molti saranno già a conoscenza di quanto sto per esporre, ma forse alcuni troveranno in questo paragrafo qualche spunto su cui riflettere.

Il cervello è un sofisticatissimo elaboratore di messaggi nervosi provenienti da tutte le parti del corpo; le unità responsabili di questi messaggi e della loro elaborazione sono i neuroni. Quando una percezione sensoriale, esterna o interna al nostro organismo, stimola il neurone interessato provoca in esso una reazione elettrochimica che si trasmette al neurone successivo tramite una saldatura chiamata sinapsi.

Le sinapsi non avvengono casualmente, ma in seguito a una scelta ben precisa fra i neuroni confinanti; il nostro sistema nervoso, infatti, è caratterizzato da una tendenza alla differenziazione e alla specializzazione. La corteccia cerebrale, ad esempio, la parte più esterna del cervello, è come una vera e propria mappa dei sensi, in cui si compiono le funzioni più elevate, suddivisa in varie sezioni separate fra loro ma interconnesse: l’area motoria è una proiezione dell’intero apparato motorio con tutti i muscoli, i tendini, ecc.; l’area uditiva è la proiezione degli organi dell’udito, l’area tattile è la proiezione della superficie epidermica, e così via.

La suddivisione del cervello in due emisferi comporta inoltre una separazione dei compiti, per cui quello sinistro regola e comanda gli atti motori del lato destro del corpo, il destro quelli del lato sinistro. Se volessimo addentrarci poi in uno studio più approfondito noteremo che i due emisferi cerebrali hanno anche mansioni diverse e specifiche: il linguaggio per esempio è di competenza dell’emisfero sinistro. Ma ciò non rientra negli scopi di questo libro.

La capacità operativa del sistema nervoso centrale è straordinaria per dimensione e complessità: si pensi che i neuroni presenti nel cervello sono all’incirca cento miliardi, ogni neurone può connettersi ad altri sessantamila neuroni e recepire un milione di dati; aggiungiamo inoltre che la velocità di ricezione è tale (470 km/h circa) che in dieci secondi il cervello può assorbire dieci milioni di informazioni.

«I grandi avvenimenti del mondo hanno luogo nel cervello.» (O. Wilde, Il ritratto di Dorian Gray)

Analizziamo ora nel modo più semplice possibile come gli stimoli, esterni o interni al nostro corpo, arrivano al cervello, come vengono da esso elaborati e come nascono le reazioni a questi stimoli. Cerchiamo di capire quindi l’origine e l’evolversi del nostro comportamento. I neuroni in base alla loro funzione si distinguono in:

recettori o afferenti, che trasmettono al cervello le informazioni provenienti dagli organi sensoriali sollecitati da stimoli esterni o interni;


effettori o efferenti, che trasmettono gli ordini inerenti all’attività motoria dal cervello a tutti gli organi motori interessati al movimento richiesto;

interneuroni (sono i più numerosi nel sistema nervoso centrale), che effettuano le connessioni fra le vie afferenti e quelle efferenti nella zona del cervello in cui vengono elaborati i comandi; fungono quindi da collegamento fra la percezione sensoriale e la conseguente «azione».

I neuroni afferenti, in seguito a uno stimolo, trasmettono l’eccitazione alle cellule cerebrali preposte a questo stimolo; tale eccitazione, però, tende a espandersi più del necessario coinvolgendo altre cellule non direttamente interessate (irradiazione); è in questo preciso momento che intervengono i neuroni inibitori circondando l’area eccitata per ostacolarne l’irradiazione. Man mano che lo stimolo si ripete l’area eccitata si riduce gradualmente, grazie all’azione inibitoria, diventando sempre più specializzata.

Per chiarire questo complesso meccanismo ripropongo un noto esempio tratto da I riflessi condizionati di Ivan Pavlov: supponiamo di voler sollecitare una reazione (riflesso) in un determinato soggetto usando come stimolo un suono di 800 vibrazioni al secondo; all’inizio il soggetto, a causa dell’irradiazione, tenderà a dare una risposta anche a suoni con un numero diverso di vibrazioni; se però quello da 800 vibrazioni verrà ripetutamente proposto come stimolo, un po’ alla volta, grazie al processo inibitorio, il campo di risposta si ridurrà progressivamente sino a coincidere esattamente e unicamente con quel suono; il processo inibitorio, infatti, in seguito a un certo numero di ripetizioni, sarà riuscito a sopprimere tutte le eccitazioni superflue facilitando il collegamento dei soli neuroni in perfetta relazione con lo stimolo, formando così nella corteccia cerebrale una successione di connessioni neuronali stabili che rappresenterà l’unica via specializzata per quel riflesso; in questo momento e non prima la risposta sarà sicura e automatica.

Dall’analisi di questo procedimento si deduce quanto sia importante per il nostro comportamento (e a maggior ragione per lo studio) raggiungere il corretto bilanciamento fra eccitazione e inibizione attraverso una serie ragionata di ripetizioni specializzate.

«Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile.» (Seneca, Edipo)

«Se vuoi far ricco Pitocle non accrescerne gli averi, ma sfrondane i desideri.» (Epicuro, Sentenze Vaticane)

Specifiche

  • Pagine: 136
  • Anno Pubblicazione: 2005
  • Formato: 13x20
  • Isbn: 9788896988176
  • Prezzo copertina: 13,00

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