Il racconto

SOLA


Io non me lo ricordo proprio, ma lui insiste sul valore più che simbolico di questo 45 giri, e me lo ha fatto scaricare nella sezione musica del mio cellulare.
Roba che, quando mio figlio vuole vedere che musica ascolto e accede alla mia play list, lo fa sganasciare dalle risate.
-Ma questa chi è?
-Ehm, Viola Valentino, andava quando ero una ragazzina.
-E ti piace? Non ti piace più Ghali?
Vorrei dirgli che in realtà mi piace più Ghali ma più di tutti mi piace Cesare, il mio primo fidanzatino, che ho ritrovato da qualche tempo.
Vorrei parlargli del gioco della bottiglia che facevamo nei pomeriggi nel salotto di casa sua, ma mi vergogno e poi, non è ancora il momento di raccontare di lui.
Stare con Cesare è a dir poco fantastico, mi perdo nei suoi occhi nocciola e nella sua memoria degli anni ottanta, adoro il trasporto con cui ricorda me e la nostra breve storia con tanto di scenografia e colonna sonora.
Io che sono una spugna e mi adeguo con facilità al passare delle mode e dei tempi mi sono dovuta ripassare tutto il repertorio di quegli anni.
Non è riuscito a cambiare i miei gusti né io a fargli digerire i rapper e la musica che ascolto ora, è talmente testardo che non riesce a vedere il bello dei testi di cantanti che potrebbero essere i nostri figli e che parlano d’amore e di attualità con nuovi strumenti e suoni.
Lui è il vecchio e io l’eterna adolescente.
Se avesse ancora il giradischi della sua giovinezza credo che dovrei sottopormi a sessioni d’ascolto di tutti i suoi vinili, non ha buttato nulla, ne vanta una fornita collezione.
Lo amo così tanto che ho passato ore ad ascoltare i brani da lui suggeriti e farei carte false per arrivare al cospetto dei vinili e del famoso 45 giri.
Cesare dice di non avermi mai dimenticato e che ricorda perfettamente che questo disco lo ha comprato insieme a me.
-Perché mi hai lasciato?
-Cesare avevo 13 anni, chi se lo ricorda, eravamo diversi.
-Tu eri bellissima e lo sei ancora. Non ti avrei mai lasciata andare.
-Amore ancora, ora sono qui, dopo quarant’anni ci siamo ritrovati. Non può bastare?
Punzecchia, sogna, ma sempre al passato, il futuro non lo vede proprio, il presente gli basta senza troppi problemi.
Abbiamo visioni e concezioni di vita differenti io e Cesare, se anche nel suo cuore a parte il figlio, l’inquilino con il posto d’onore sono io, divide la sua casa con un inquilino di sesso femminile in carne ed ossa, da anni.
Io invece sono libera, l’unico inquilino è l’adolescente brufoloso che mi aggiorna sulla musica di tendenza della sua generazione.
Io studio per diventare la nuova compagna di vita, stiamo bene insieme, tra noi c’è un’intesa perfetta.
Rispolverando un repertorio da 9 settimane e mezzo abbiamo anche sperimentato l’effetto seducente di un cubetto di ghiaccio fatto scorrere sui nostri corpi surriscaldati dalla passione.
Pomeriggi da dieci e lode anche se poi il cubetto di ghiaccio finisce con il confondersi con il bagnato delle mie lacrime, che scorrono copiose quando chiedo che ne sarà di noi.
La colonna sonora delle nostre ore d’amore è musica datata ma abbiamo trovato ottimi compromessi e ho riscoperto canzoni meravigliose, avrei dovuto però, soffermarmi da subito sul famoso 45 giri.
E forse dovrebbe farlo anche lui.
Nel testo di “Sola” ho trovato il desiderio di riscatto di una donna e della sua sete d’amore.
Ora mi chiedo se la venerazione per quel disco non sia una sorta di premonizione di quello che sarebbe accaduto a me, la donna dei sogni che però non riesce a sfrattare l’inquilino di casa altrui.

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