Salvatore Ferri
19:59

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Prezzo Fiera 15,00
Prezzo fiera 15,00 ... e altri venti minuti senza filtri.

Cosa si nasconde davvero dietro una foto “postata” al tramonto? Nel silenzio, dopo una giornata dove si sono incollati gesti, situazioni e strette di mano, quando lo spazio galleggiante aggredisce le ombre del rientro ed il portone apre le ossa legnose, cosa vogliono raccontare davvero due pollici affamati che battono sulla tastiera di uno smartphone? Coscienze, vittime divertite dall’incantesimo dell’esserci, tracannano emozioni e trattengono confessioni. Pochi minuti dove “tutto il resto” si spegne, per fare posto al privilegio di uno “scatto” condiviso nell’euforia goliardica di Instagram. Fermi un attimo, Signori. Fermatevi. Questo è un trattato umano moderno che fende, con sapienti falcate letterarie, gli odori di bestia nei corridoi della vita digitale.

Primo capitolo

È spietata. Inflessibile. Ti perseguita, ti incalza, pretende. Anche di domenica. Persino quando decidi di passare un weekend fuori, magari al mare. Senti il suo fiato sul collo in ogni luogo, sognando solo il momento in cui riuscirai a placarla e a liberartene. A batterla e poi a ridere di lei, ricordandola con un ghigno soddisfatto. Almeno per un po’. Parlo dell’ispirazione. Dell’idea vincente. Quella che vedi ovunque e che poi magari trovi nella banalità di una giornata qualsiasi. Mentre parli di sciocchezze irrilevanti con quel tale che conosci da sempre e di cui pensi di sapere tutto. Lui lo trovo sempre per strada, a qualsiasi ora. Ed è accaduto che in un lampo, con un’opinione strampalata buttata lì senza troppo peso, alla fine l’ispirazione me l’ha servita. Quando lo ha fatto, poco fa, ho cercato subito di fissare il risultato da qualche parte. La mente è un ripostiglio troppo fugace. Sono pieno di agendine, ma sono scomode da portare sempre dietro ed è per questo che invidio le donne che hanno una borsa dove scaricare ogni cosa. Non mi è restato, allora, che affidare quel lampo di ispirazione alla memoria dell’unico strumento che porto sempre con me: il cellulare. Ho scritto velocemente tre o quattro parole che potevano aiutarmi a ricordare quella conversazione, che per il mio interlocutore è caduta lì. Ho rubato. Si, in fondo quello che faccio è rubare. In effetti, tutto il lavoro di scrivere non è altro che rubare. E tuttavia, se vuoi raccontare non puoi farne a meno. La gente ha bisogno di leggere cose che arrivano da altra gente, mica dalla luna. Forse il compito di chi scrive deve essere quello di raccogliere, selezionare, rendere al meglio, stilisticamente parlando, un pezzo di vita qualsiasi. Ho trovato l’ispirazione a queste pagine nel bar sotto casa. Me l’ha offerta quel tale parlandomi della sua cena e della giornata di lavoro che si era appena lasciato alle spalle. Riccardo si chiama. L’ho lasciato lì con una scusa e sono corso qui, alla mia scrivania, mentre le ultime luci del giorno illuminano la stanza.

Specifiche

  • Pagine: 94
  • Anno Pubblicazione: 2019
  • Formato: 150*210
  • Isbn: 978-88-31243-05-6
  • Prezzo copertina: 15€

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