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Chimena Palmieri
Nessuno sa perché fosse in stazione

Nessuno sa perché fosse in stazione
Prezzo Fiera 14,00
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Il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla Stazione  Centrale di Bologna, causando 85 vittime: erano donne uomini bimbi vecchi italiani stranieri; persone che quel giorno in stazione partivano, aspettavano, tornavano.
Per sei di loro però, come riporta l’articolo di Repubblica del primo agosto 2016 a firma Caterina Giusberti, “Nessuno sa perché fosse in stazione”.
Sei persone che quel giorno morirono in un luogo e in un tempo in cui, secondo la convinzione di tutti, non avrebbero dovuto essere.
Questo lavoro, di pura fantasia e liberamente ispirato a quei nomi, racconta le vite possibili, le motivazioni probabili, le supposizioni che danno, per un breve attimo, spessore e colore a chi a quella domanda non potrà più rispondere.
Sette racconti brevi, che hanno nella stazione l'epilogo o il punto di partenza, transitorio o definitivo.
Sei sono le storie senza un perché citate nell'articolo. La settima è completamente altra, inventata, diversa e opposta. È la storia di chi invece in stazione doveva proprio esserci. Potrebbe essere la storia di chiunque, perfino la mia. O la tua. Perché tutti sappiamo dire dove eravamo e cosa stavamo facendo il 2 agosto 1980: una cosa che ci capiterà nuovamente solo con l’11 settembre 2001.

 

L'Autrice

Chimena Palmieri, classe 1963, nasce nelle Marche; nel 2016 si sposta in Emilia a Correggio (RE).
Studi da ragioniere, una Laurea in Sociologia, una vita da funzionario amministrativo nell’Università: 30 anni a Ancona, e poi dal 2016 all’Alma Mater Studiorum di Bologna. L’esordio nel mondo del libro avviene nel 1997 con “Due mondi”, una raccolta di racconti brevi e poesie, a tema vario, in lingua e in dialetto anconitano. Nel 2010 ha pubblicato con Sonzogno “Sette notti con Liga”: sette racconti aventi come tema centrale incontri improbabili, ma possibili, di una fan con il suo idolo Luciano Ligabue, giocati sul filo dell’ironia. Nel 2015 ha pubblicato in crowdfunding con Bookabook “Raval”. Temi principali sono l’invidia per la bellezza e la violenza che ne può scaturire, verso i quali l’atteggiamento umano e sociale è spesso velato di ipocrisia. Nel 2018 ha pubblicato, di nuovo in crowdfunding con Bookabook “Volevo essere una Groupie”, una serie di didascalie ironiche e pseudo sociologiche dei fan del cantante Luciano Ligabue.
Di sé l’autrice dice: “Sono madre orgogliosa di Francesco, figlio amatissimo e splendido, convivo con il mio meraviglioso compagno. Leggo e scrivo da quando avevo quattro anni, e non ho ancora smesso, a prescindere dalla pubblicazione dei miei lavori. Sono consapevole di essere una persona esigente, complicata, coerente. Sopra ogni cosa amo ridere e chi mi fa ridere. Sopra ogni cosa non sopporto piangersi addosso e chi lo fa.”

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