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Edizioni Gabriele - La Parola

Gabriele
Reincarnazione

Reincarnazione
Prezzo Fiera 11,40
Prezzo fiera 11,40 Un dono di grazia della vita

Le domande che riguardano la nostra provenienza e la nostra meta, il senso e il perché della nostra vita, hanno sempre occupato l’animo dell’uomo, che ha intuito o presagito diverse risposte. Raramente queste domande hanno trovato, tuttavia, risposte così chiare ed esaurienti come per mezzo di Gabriele, la profetessa istruttrice e messaggera di Dio per la nostra epoca. Il fatto che la reincarnazione esista oppure no, non riguarda soltanto determinate cerchie di persone alla ricerca, ma ognuno di noi. La soppressione di questa conoscenza antichissima – che risale fino al primo cristianesimo – da parte di una nascente chiesa basata sul potere, ha avuto conseguenze fatali per tutta la storia dell’umanità, fino ai nostri giorni. Per questo motivo è così importante comprendere l’opportunità che questa conoscenza ci offre, se la mettiamo in pratica. E la grazia di Dio ci dà la possibilità di farlo!
Conoscere la reincarnazione ci aiuta a comprendere il senso della nostra vita, a capire perché siamo sulla Terra e qual è il nostro compito: utilizzare la chance della nostra esistenza per evolverci e per ridivenire ciò che siamo in origine, esseri divini che vivono in eterno.

 

presentazione audio

http://www.dueminutiunlibro.it/puntate/reincarnazione.mp3

 

Estratti dal libro

Verso la fine del quarto secolo gli scritti di Origene erano già stati falsificati e sistematicamente distrutti da rappresentanti dalla chiesa. … in un sinodo della chiesa d’Oriente, tenuto a Costantinopoli nel 543, Giustiniano fece vietare la dottrina di Origene, per quanto fosse ancora conosciuta a quell’epoca, con nove anatemi di stampo marziale ...

In questi anatemi non venne espressamente nominata la reincarnazione, ma la preesistenza dell’anima e il “ripristino di tutte le cose”, ovvero l’insegnamento che un giorno tutti gli uomini e tutte le anime avrebbero fatto ritorno a Dio e che, quindi, non esisterebbe alcuna “dannazione eterna”. In tal modo venne distrutta la base della dottrina della reincarnazione presente nel cristianesimo originario. E perché avvenne? Perché credere nella reincarnazione libera l’uomo da tutti i dogmi e precetti ecclesiastici ...

Se Girolamo avesse inserito nella Bibbia la conoscenza della reincarnazione, presente nel cristianesimo originario, sia negli scritti di Origene, sia nei Vangeli apocrifi, dischiudendola così alla cultura occidentale, sicuramente la storia degli ultimi 1700 anni avrebbe seguito un altro corso.

Gli uomini realizzerebbero ben altri valori etici e morali più elevati nella vita quotidiana. Infatti, conoscere la reincarnazione e la legge di semina e raccolta rende coscienti della responsabilità per la propria vita e per il proprio comportamento.

Tuttavia, invece di insegnare la reincarnazione e l’amore di Dio per i Suoi figli, anziché spiegare che Dio dimora in ognuno di noi, che la vita è presente in ogni cosa e che la Terra è un luogo di prova per le anime che si sono allontanate da Dio – come Gesù, il Cristo, insegnò ai Suoi discepoli e quindi a tutti gli uomini – la chiesa ha portato insegnamenti esteriori intrisi di sangue e intessuti di sacrifici che risal­gono all’età della pietra, che parlano della dannazione eterna e di un Dio crudele che punisce.

Ora è tuttavia giunto il tempo in cui il Cristo-Dio, attraverso la parola profetica donata per mezzo di Gabriele, la profetessa istruttrice e messaggera per la nostra epoca, ha portato e spiegato di nuovo la reincarnazione all’umanità. Da più di 30 anni Dio, il buon Padre onnipotente, parla di nuovo ai Suoi figli. Come Gesù annunciò 2000 anni fa, Egli ci ha condotti nella verità tutta intera per mezzo della parola profetica, nella misura in cui noi uomini siamo in grado di comprenderla.

…l’uomo raccoglie ciò che ha seminato. Noi stessi abbiamo quindi eventualmente provocato, in una vita precedente, ciò che ci capita in questa vita e ora abbiamo la possibilità di riconoscerlo nelle nostre giornate e di sistemarlo con l’aiuto del Cristo-Dio. Non è forse una grande grazia? Possiamo essere grati del fatto che Dio ci dona continuamente una nuova possibilità per liberarci dalle nostre colpe e per purificarci, invece di un’unica vita che determina tutto per sempre, come afferma la chiesa.

Il principio della reincarnazione non ha nulla a che fare con una “auto-redenzione” che renderebbe superfluo l’atto di redenzione del Nazareno. Al contrario, la forza di redenzione del Cristo-Dio ci permette di rialzarci ogni volta che cadiamo, di cambiare, di evolverci da un’incarnazione all’altra, adempiendo sempre più la Sua volontà.

La dottrina ecclesiastica parte dal presupposto che, nel momento del concepimento, Dio contribuisca in qualche modo a creare l’anima immortale. Volendo enfatizzare, si potrebbe anche dire che la chiesa mette Dio al servizio degli uomini. Quando due persone si uniscono per concepire un bambino, in questo atto dovrebbe formarsi l’anima immortale, poiché Dio contribuisce a crearla.

Tuttavia se Dio, al momento del concepimento, contribuisse a creare un’anima immortale, Egli, che è onnisciente, saprebbe che in seguito potrebbe condannare quest’anima alla dannazione eterna. Sarebbe veramente un Dio vendicativo!

...

In origine l’anima era un essere spirituale puro, privo di colpa, e viveva nel Regno di Dio. Ma alcuni esseri spirituali si allontanarono da Dio e caddero sempre più in basso ...

L’anima che si trova avvolta nella veste mate­riale, nel suo veicolo fisico – come essere umano – è legata alla legge di causa ed effetto, che in fondo ha creato lei stessa. Fino a che l’anima si trova nel suo corpo fisico è assoggettata a questa legge, e deve anche porre rimedio al disordine che ha provocato nell’ordine cosmico con i propri errori. Si tratta in fondo di una legge logica e chiaramente giusta. Non ci si può infatti aspettare che Dio – come dicono i teologi – faccia sparire come per magia il disordine che ogni singola anima ha provocato con il proprio comportamento umano e con i suoi peccati.

A che cosa servirebbe se Dio ci togliesse semplicemente i nostri peccati? Per esempio, se rendesse pacifica una persona violenta e le togliesse quindi la sua colpa, ciò che ha inflitto ad altri, senza che si ravveda, si penta e cambi, che cosa accadrebbe? Se l’uomo non riconosce se stesso, se non si ravvede e non cambia, dopo poco tempo ripeterebbe gli stessi errori, divenendo per esempio di nuovo violento. E se Dio rendesse pacifica questa persona con la Sua forza, l’uomo non sarebbe soltanto una marionetta?

La libertà che ci è stata donata da Dio comporta quindi una grande responsabilità per la nostra vita. E questi due aspetti – la libertà e la responsabilità – costituiscono una minaccia per le chiese, che rischierebbero di esercitare sempre meno potere su persone che agiscono liberamente in base alla propria responsabilità. Sempre più persone si rendono conto che Dio è un Dio di amore e libertà e non un Dio che punisce.

Se ci rendiamo conto che quello che ci capita in questa incarnazione ha spesso cause che risalgono a incarnazioni precedenti, vedremo anche Dio in una luce completamente diversa. Non Lo accuseremo più così facilmente per determinate “ingiustizie” che ci capitano e perché succedono proprio a noi, ma rifletteremo piuttosto, chiedendoci in che misura il destino che ci colpisce deriva da energie negative che abbiamo emesso noi stessi in passato, e che ora ricadono su di noi.

Accettare il nostro destino – senza addossare ad altri la responsabilità di ciò che ci capita – non significa rassegnarsi o accettarlo passivamente! La nostra sorte non è scritta in modo indelebile; in tutta la vita non esiste alcuna stasi. Dio desidera che seguiamo i Suoi Comandamenti, le Sue Leggi, affinché possiamo stare bene.

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Molte persone si chiedono spesso: perché Dio non interviene? Dio ci ha dato il libero arbitrio! Quindi, dal momento che ci ha donato la libertà di decidere, come potrebbe intervenire nella nostra volontà, nella nostra testardaggine, nella nostra cattiveria oppure quando agiamo contro i Suoi Comandamenti?

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Se esaminiamo il grande evento cosmico, riconosciamo che in realtà Dio è già intervenuto, non nella legge di causa ed effetto, ma inviandoci Suo Figlio che ci ha portato la redenzione. E che cos’è la re­denzione? Non è altro che la luce nell’anima e quindi la protezione che le impedisce di cadere sempre più in basso fino a dissolversi, come insegnano le religioni orientali.

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Dato che il Cristo ci ha portato l’atto di redenzione, come potrebbe esistere la dannazione eterna? In questo si può riconoscere ancora una volta l’ambiguità dei teologi. Secondo quanto affermano, il Cristo ci avrebbe “liberati” da tutti i peccati con l’atto di redenzione. Tuttavia, se tutti gli uomini fossero veramente stati liberati in una volta con il Suo “è compiuto”, non avrebbero più alcuna colpa; ma allora perché in que­sto mondo ci sono ancora cattiveria, discordia, guerre, assassinii, omicidi, l’essere gli uni contro gli altri? Perché? ... Vediamo quindi che Gesù, il Cristo, non ci ha semplicemente tolto i peccati, come affermano le chiese. In realtà è ben diverso: Egli ha donato alle nostre anime il sostegno energetico, affinché non si possano dissolvere, ed è presente in noi come luce, forza, aiuto, affinché l’anima si purifichi e faccia finalmente ritorno nell’eterna Patria come essere spirituale puro.

 

PER ALTRE INFO:

https://edizioni-gabriele.com/product/la-reincarnazione/

Specifiche

  • Pagine: 100
  • Anno Pubblicazione: prima edizione 2008
  • Formato: edizione tascabile
  • Isbn: 978-88-85886-97-1
  • Prezzo copertina: 12,00

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